DALLA SERIE “CANTINE FAMOSE”…

… per la prima tappa, oggi siamo alla “Tenuta di Fertuna”

Ho deciso di cominciare a raccontare le cantine del nostro territorio partendo da sud, visitando la cantina della Tenuta di Fertuna.
Si trova percorrendo la Vecchia Aurelia in località Grilli, proprio sotto il paese di Giuncarico.
Qui nel 1997 un vecchio casale dalle linee affascinanti, e poco affini ai tipici edifici di campagna della zona, ha ripreso vita nelle mani di una nuova proprietà.
Mi è capitato spesso di passare dalla vecchia Aurelia negli ultimi anni e, di volta in volta, vedere i lavori di ristrutturazione che riportavano in vita quella meraviglia mantenendone completamente l’architettura, quasi fosse una vecchia signora alla quale stirare il vestito ageè e rifare l’acconciatura senza intaccarne però lo stile. Rinascendo, l’azienda ha cambiato anche il nome che adesso è La Tenuta di Fertuna.
La prima domanda che ho fatto al direttore, Paolo Rivella, che con gentilezza e disponibilità mi ha accompagnato nel tour della tenuta, è stata proprio questa: cosa significa Fertuna?
Lui sorride e mi dice che è una fusione di due parole importanti, fortuna e fertilità.
In effetti lo capisco, ma sono dovuta arrivare alla fine del giro dell’azienda per farlo completamente; nei 24 anni trascorsi, dalla scommessa partita un giorno qualunque da alcuni investitori privati, il risultato è strabiliante visto che l’ultima produzione ha dato 350 mila bottiglie tra vini, grappe e olio (destinati a tre diversi settori di distribuzione guidati dalla Meregalli srl) date da 145 ettari complessivi di terreno produttivo.
Si capisce benissimo l’entità dell’investimento che è stato fatto in questa parte di Maremma, fertile ed accogliente che ha risposto perfettamente allo stimolo provocato dalle capacità e dalle nuove tecnologie in materia vitivinicola: ma c’è un’altra caratteristica che si percepisce subito, ed è la metodica precisione di tutto ciò che ti circonda quando ti trovi dall’altra parte della sbarra d’ingresso.
Ciò detto non manca un’attenzione puntuale per l’ambiente e per la valorizzazione “al naturale” di un territorio rimasto miracolosamente intatto; nella parte discendente del giardino all’italiana, per esempio, proprio dove c’era il vecchio ingresso dell’azienda, si trova un roseto come pochi se ne vedono, quasi un omaggio al passato così come il vecchio muro dell’ingresso ristrutturato che vuole ricordare le radici, la provenienza dell’oggi. Oppure i bacini della raccolta dell’acqua piovana, uno dei quali è un vero e proprio laghetto a cui attingere a impatto zero.
E’ solo quando si entra nelle cantine e nei locali dedicati all’imbottigliamento che si entra in contatto con la modernità e poi naturalmente nel ristorante e nei locali dedicati alla degustazione e al relax, accessibili solo con prenotazione; qui la modernità, caratterizzata dalle linee e dai pezzi di design, ti accolgono eccezionalmente in modo caldo ed elegante. Ma anche qui, pare venga chiesto di ricordare ciò che era, il passato, le origini: in evidenza, sebbene in modo semplice ma esplicativo, quattro colonne in ghisa provenienti dalle fonderie leopoldine di Follonica, riportano a ciò che era prima di noi e a capire l’importanza del rispetto che gli dobbiamo.
E’ così che ho capito fino in fondo il significato di quelle due parole: fortuna e fertilità. Se si decide di scommettere su qualcosa queste due parole sono indispensabili, almeno per un inizio promettente. Dopo però serve altro, professionalità, tenacia e costanza. Voi di Fertuna avete tutte e cinque queste caratteristiche e così si spiega davvero il traguardo che avete raggiunto e la bellezza nella bellezza che vive e produce in questa parte di Maremma.
Maria Chiara Pierini

Tenuta Fertuna Giuncarico-roseto

Tenuta Fertuna Giuncarico-sala delle degustazioni

Tenuta Fertuna Giuncarico-cantina

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